In queste righe cercherò di dare qualche consiglio a chi decide di avventurarsi nell’uso in portatile della radio.

Gli aspetti da considerare sono molteplici e farò riferimento ad un utilizzo estremo del portatile supponendo che tutto il materiale venga trasportato a piedi e sulle proprie spalle. In generale quanto detto è valido anche per coloro che hanno come punto di appoggio un mezzo mobile.

Per un approfondimento sull’utilizzo della radio in montagna fare riferimento alla trattazione dedicata.

La radio

Visto il tipo di attività non si può pretendere di portarsi dietro un apparecchio ingombrante. Le radio più indicate sono quelle espressamente progettate per il QRP o per l’uso veicolare/portatile. Sul mercato attuale se ne trovano di tipi diversi suddivisi tra HF (a volte con i 6 metri inclusi) e quadribanda, la scelta dipende dall’uso che se ne vuole fare, a mio avviso un quadribanda è molto più flessibile e può tornare utile anche in auto o come seconda radio nel QTH fisso. Chi si diletta con l’autocostruzione può comunque inventarsi qualcosa o acquistare una radio in kit di montaggio, la qualità è spesso migliore dei marchi commerciali più blasonati ma bisogna accontentarsi prevalentemente delle HF a meno di non utilizzare appositi transverter. Chi predilige le VHF o UHF può buttarsi sul mercato dell’usato degli apparati monobanda multimodo ormai non più prodotti da quasi 10 anni ma certamente più economici.
E’ importante che la radio abbia la potenza regolabile in modo da poter meglio gestire la riserva di energia e utilizzare tutti i watt disponibili solo quando necessario. I comandi principali devono essere facilmente raggiungibili e le manopole e i pulsanti non troppo piccoli in modo da poterli utilizzare con i guanti quando fa freddo. Il display deve garantire una buona luminosità in modo da risultare visibile anche in piena luce, diplay LCD a colori sono belli a vedersi e possono raccogliere varie informazioni ma hanno anche un consumo elevato.
Apro una piccola parentesi sul microfono: quello palmare solitamente fornito con la radio è un buon compromesso, ma costringe a tenere una mano impegnata e può essere fonte di rumore quando tira vento. In alcuni casi è preferibile utilizzare un sistema di cuffie con microfono (eventualmente dotato di spugnetta antivento), le cuffie consentono di ricevere meglio i segnali più deboli e hanno una riproduzione migliore del piccolo altoparlante inserito nella radio.
Chi predilige il CW deve dotarsi di un tasto non molto ingombrante ed eventualmente di una tavoletta di supporto che consenta una migliore manipolazione.
Non deve mancare il foglio per il log ed un cartoncino come supporto per la scrittura, anche un piccolo taccuino può andare bene. Meglio non utilizzare penne ma portarsi dietro un paio di matite: scrivono in ogni condizione e garantiscono totale affidabilità.
Ovviamente non dimenticatevi il cavo di alimentazione della radio.

L’antenna

Per le HF la soluzione migliore è una verticale o un dipolo utilizzando come sostegno una canna da pesca. Se necessario prevedere un accordatore d’antenna portatile. In commercio si trovano anche antenne multibanda di tipo veicolare, la resa non è elevata, ma hanno il vantaggio di occupare poco spazio ed essere leggere.
Per le bande superiori si può optare per una piccola yagi di facile montaggio o una hb9, in commercio esistono anche yagi bibanda, inoltre ci si dovrà dotare di un palo di sostegno di circa 3 metri o anche meno. Il palo deve essere di tipo telescopico ed una volta chiuso la sua lunghezza deve essere inferiore ad 1.20 metri, in tal caso può essere utilizzato come bastone di sostegno durante la marcia o fissato allo zaino. Il materiale consigliato è l’alluminio ma si può anche utilizzare un normale palo TV telescopico in ferro accorciato alla lunghezza opportuna. Per fissare il palo è necessario un picchetto realizzato con un ferro da carpenteria di circa 1 metro ed alcuni tiranti in cordino di nylon da fissare con picchetti da campeggio o alla meglio legandoli a grosse pietre o arbusti. Per conficcare il picchetto nel terreno non è necessario portarsi dietro un martello, ma una grossa pietra trovata nei paraggi può fare al caso nostro. Solitamente non sono necessari attrezzi, ma una pinza ed un coltello multiuso possono essere utili per togliersi d’impaccio da eventuali intoppi.
Per il cavo di connessione utilizzare l’RG-58 per le HF ed i 50 MHz, intestato con connettori PL259 e l’RG-223 per le VHF e superiori, intestato con connettori N. Una lunghezza di 6 – 7 metri è sufficiente per tutte le condizioni d’installazione.
Ricordarsi di portare una bussola per meglio orientare l’antenna.

L’alimentazione

Il modo migliore per alimentare la radio è utilizzare batterie al piombo gel. Non sono molto pesanti, hanno dimensioni contenute e non c’è pericolo di versamento acidi, quindi possono essere tranquillamente trasportate nello zaino. Esistono di diverse capacità e sono abbastanza economiche, la durata è buona se si evita di caricarle eccessivamente e di scaricarle troppo.
La parte più difficile è quella di determinare di quanta capacità si ha bisogno per affrontare una determinata situazione operativa. Sovrastimando si rischia di portare con se’ una batteria troppo grande e pesante rispetto al reale fabbisogno, al contrario sottostimando si rimane senza poter utilizzare la radio prima del previsto. Vediamo una semplice formula che aiuta a capire le reali necessità: supponiamo di voler trasmettere con una potenza W per una durata di h ore, ovviamente la nostra radio non sarà sempre in trasmissione per tutte le h ore, ma considereremo un indice kt di trasmissione (duty cicle). Se pensate di fare spesso chiamata o al contrario di trasmettere poco kt (che è compreso tra 0 ed 1) sarà rispettivamente un po’ più grande o più piccolo di 0.5. Un altro fattore da considerare m dipende dal tipo di modulazione utilizzata e può essere determinato in base alla seguente tabella:

 m
SSB0.5
SSB (compressore microfonico)0.6 – 0.7
CW0.7
Modi digitali0.8
FM1
AM1

Prima di passare alle formule dobbiamo ricavare il valore della corrente assorbita dalla radio in RX e in TX, i dati possono essere desunti dal manuale. Ovviamente se in trasmissione a piena potenza con 100 W si assorbono 20 A, trasmettendo con 50 W assorbiremo 10 A e così di seguito per altri valori di potenza. In ricezione possiamo suppore un assorbimento di circa 1 A. Chiameremo questi due valori rispettivamente Atx e Arx.
Vediamo la formula per stimare la capacità Ah della batteria da utilizzare:

Ah = [ (Arx * (1 – kt)) + (Atx * kt * m) ] * h

il primo termine non è altro che l’assorbimento orario con radio in ricezione e il secondo termine con radio in trasmissione, moltiplicando il tutto per le ore trascorse in radio si ottiene il fabbisogno totale di energia.
A questo punto meglio riassumere le cose e fare un esempio, supponiamo di voler trasmettere in SSB m = 0.5 per h = 5 ore con una W di 25 W, ne consegue Atx = 5 A, in ricezione supponiamo Arx = 1 A. Consideriamo un duty cicle kt = 0.4 poiché pensiamo di non trascorrere molto tempo in trasmissione. Ne consegue che avremo bisogno di una batteria di capacità Ah uguale a:

Ah = [ (1 * (1 – 0.4)) + (5 * 0.4 * 0.5) ] * 5 = [ 0.6 + 1 ] * 5 = 8

ovvero, con un po’ di riserva in più, una batteria da 9 Ah (valore disponibile in commercio) fa proprio al caso nostro.
Un’altra fonte alternativa è quella dell’energia solare, esistono in commercio pannelli fotovoltaici pieghevoli o avvolgibili che potrebbero essere utilizzati in tampone alla batteria consentendone una leggera ricarica. Ma visti i costi, l’ingombro e lo scarso rendimento a mio avviso questa tecnologia non si addice ai nostri scopi.

Consigli

Tutto il materiale andrà sistemato in uno zaino, i migliori sono quelli per il trekking con una capacità di circa 30 litri, all’interno trova tranquillamente posto la batteria, la radio con accessori, mentre l’antenna può essere fissata all’esterno con delle cinghie o racchiusa in un’apposita borsa. Rimane spazio per generi di conforto, vestiario, etc..
E per finire ecco alcune regole fondamentali per chi si avventura con la radio in attività di questo genere:
1) Per le tue escursioni scegli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche, documentandoti adeguatamente sulla zona.
2) Provvedi ad un abbigliamento consono all’impegno ed alla lunghezza del tragitto e porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza e pronto soccorso.
3) Preferibilmente non intraprendere da solo itinerari in montagna e lascia detto a qualcuno la strada che prevedi di percorrere.
4) Informati sulle previsioni meteo e osserva costantemente lo sviluppo del tempo.
5) Nel dubbio torna indietro, a volte è meglio rinunciare che arrischiare l’insidia del maltempo o le difficoltà di percorsi di grado superiore alle proprie forze, capacità e attrezzature.
6) Riporta indietro i tuoi rifiuti, rispetta la flora e la fauna ed evita di uscire inutilmente dal sentiero.

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Pubblicato su: Bollettino I-QRP di Luglio 2007


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